Settembre è il mese ideale per piantare i bulbi di fiori che vedremo sbocciare molti mesi dopo, durante la primavera: bucaneve, viole, iris, tulipani…
Ma cosa c’entrano gli iris e i tulipani con la psicologia?
La natura è estremamente intelligente e accorta, dosa bene le sue forze e fa in modo che tutto mantenga un perfetto equilibrio. L’alternanza delle stagioni ha appunto questo compito. La nostra mente, il nostro organismo non è da meno, ha ugualmente bisogno di tempi e di ritmo.
Questo momento di transizione dal caldo al freddo, dal riposo all’attività, dal sole all’ombra, ha bisogno di essere assecondato e curato, proprio come fa la natura con i suoi frutti.
La coda dell’estate porta con sé una certa dose di malinconia, per le giornate di sole, per il tempo libero, per cibi e odori più dolci, perché ricominciamo con le attività quotidiane, tuttavia, porta con sé anche la promessa di un tempo nuovo.
Settembre ci prepara all’autunno, momento di trasformazione silenziosa e profonda. È un tempo che invita a progettare nuovi traguardi e nuove abitudini, utile, anzi necessario, alla programmazione delle stagioni successive.
Rispondere a questo invito con la giusta dose di organizzazione ci permetterà di assaporare il gusto di ottenere dei risultati, iniziando da subito a lavorare per quel progetto o a risparmiare per realizzare quel sogno, insomma a piantare dei semi per avere un bellissimo giardino in primavera.
Come diceva il meraviglioso professor Keating de “L’attimo fuggente” invitando i suoi allievi a salire sulla cattedra
“È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.”
Questo è il cambio di prospettiva che vi propongo: anziché vedere settembre come la fine dell’estate, perché non proviamo a vederlo come una promessa di primavera?
Una volta ho letto da qualche parte una frase poco lusinghiera per definire una trentenne: “Quella donna era dalla parte sbagliata dei trenta”. Mi colpì molto, non tanto e non solo per la sciocchezza di quell’aggettivo, “sbagliata”, ma perché si poteva anche capovolgere il senso, stavo per compiere quaranta anni e pensai “Wow, allora sono dalla parte giusta dei cinquanta!”.
Al di là del gioco di parole, tutto dipende dalle lenti con le quali scegliamo di guardare il mondo, se scegliamo di guardare con rimpianto a ciò che è passato oppure se guardiamo con entusiasmo a ciò che ci prepariamo ad essere.
Come per l’età anche le stagioni possono essere viste in questo modo. Possiamo pensare che un’altra estate è finita, che dovremo aspettare altri 10 mesi per tornare in vacanza, oppure possiamo decidere che siamo dalla parte giusta dell’anno: quella che ci prepara a nuovi incontri, nuovi progetti, quella che ci offre il tempo per selezionare nuovi semi, scegliere angoli in cui piantarli, decidere quali fiori vogliamo vedere a gennaio e quali in primavera. Possiamo decidere che quello che sta per cominciare è il tempo delle opportunità, quello in cui finalmente puoi dedicarti ad un tuo sogno,ad un tuo desiderio e non solo ad esprimerlo sotto le stelle di agosto.
E tu, da che parte dell’estate ti trovi?