Christmas. Time.

Una delle storie più belle di Natale è stata scritta da Dickens nel 1843: A Christmas Carol. Canto di Natale.
È la storia di un uomo avaro e senza scrupoli che durante la notte di Natale riceve la visita di tre fantasmi: lo spirito del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. Al risveglio, turbato da quelle visioni sulla sua storia e la sua spietatezza, smetterà di pensare solo a se stesso e comincerà a condividere con altre persone il suo tempo e i suoi beni e in cambio riceverà gratitudine e compagnia.

Insomma smetterà di essere solo.

Dei racconti ispirati al Natale questo è di certo uno dei più poetici e magici! Una storia che parla di rimpianti, di dolore, di speranza e soprattutto di tempo, una delle risorse più preziose che possediamo poiché tra le più rare.

Come l’oro e i diamanti il valore del tempo si misura in base alla disponibilità: meno ce n’è, più vale. E oggi di tempo ce n’è davvero poco.

Cerchiamo di recuperarlo accelerando il corso degli eventi, snellendo le procedure e sottraendolo a quelle situazioni che riteniamo “non necessarie”: la cura di sé, degli altri, la socialità (quella reale!), l’attenzione ai dettagli, le riflessioni, la ricerca, il divertimento e soprattutto il tempo libero.

Per questo motivo, quest’anno, ho deciso di fare un favore a me e alle persone che amo e di regalare e regalarmi “tempo”.

Ho iniziato l’esperimento qualche anno fa quando invece di regalare oggetti ho deciso di portare tutti i bimbi di casa al cinema. Fu un successo! È diventata una tradizione che tutti aspettano (ancora adesso che quei bimbi sono cresciuti e sono diventati ventenni!). Da allora e ancora si chiama “Al cinema con la zia”.

L’anno scorso anche io ho ricevuto in regalo un “tempo”. Meraviglioso.

Mia sorella mi ha fatto trovare sotto l’albero un piccolo pacchetto quadrato. Mi sono illuminata, aveva tutta l’aria di essere un libro, uno dei regali che apprezzo di più. Quando l’ho scartato il libro non c’era, tuttavia c’era una storia, e non una storia qualsiasi, ma la nostra.
Una cornice fatta a mano da lei con dentro un pezzo di Amore: una ricetta di mia madre scritta di suo pugno circa 30 anni fa. Quel regalo mi ha emozionata moltissimo, mi ha fatto andare indietro nel tempo e mi ha fatta tornare figlia e sorella in un modo che credevo dimenticato e invece era ancora lì, nascosto sotto il velo degli anni passati. Quel regalo rappresentava profondamente il tempo: quello che abbiamo trascorso insieme da bambine, quello che mia madre dedicava al suo modo speciale di prendersi cura di noi, cucinando, e quello che ha dedicato mia sorella a me mentre lo costruiva. Mi sono sentita pensata, amata. Oltre il tempo. Oggi. È stato il regalo più bello che abbia mai ricevuto.

In fondo non è questo che fa un regalo? Non è forse qualcosa che ci rappresenta? Qualcosa che ci ricorda che siamo pensati?

Non si chiama d’altra parte “pensiero”?

Ecco, credo che il tempo dedicato a noi e alle persone che amiamo sia il regalo più prezioso che possiamo fare e ricevere; che ci evita l’ansia della fatidica domanda che ci affligge ogni Natale: “cosa regalo?”; che ci evita le code interminabili davanti a negozi addobbati e non ci farà spendere tutto il nostro stipendio per comprare qualcosa che tutti possono comprarsi anche senza di noi (…e magari della taglia giusta!).

L’esperienza è qualcosa che non si scorda, non si rompe, non passa di moda, non scade, non si infeltrisce e, cosa molto importante, non fa polvere!

Il nostro tempo è l’unico bene che per esistere e avere un senso va necessariamente condiviso.

 

“La cosa più preziosa che puoi ricevere da chi ami è il suo tempo. Non sono le parole, non sono i fiori, i regali. È il tempo. Perché quello non torna indietro e quello che ha dato a te è solo tuo, non importa se è stata un’ora o una vita.”
(
David Grossman)

 

Christmas. Time.
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